Impianti elettrici: logica a relè o logica cablata

DiFabio Gangemi

Impianti elettrici: logica a relè o logica cablata

Introduzione

In questo articolo cercherò di descrivere in modo breve cosa sia la logica a “relè”, detta anche logica cablata.

Logica a relè o logica cablata

Quando si sente parlare di logica a relè o logica cablata si sta parlando di una certa tipologia di “impianti elettrici”, che fanno molto uso di diversi dispositivi (relè, temporizzatori, contattori, ecc…) interconnessi fra di loro per realizzare degli automatismi al fine di controllare una macchina o un insieme di macchine (“processo di lavorazione”).

I vantaggi della logica a relè

La semplicità di utilizzo dei vari dispositivi che consente di realizzare sistemi in grado di portare a termine operazioni, sequenze, anche molto complesse.

I dispositivi utilizzati sono costruiti per essere robusti e adatti a lavorare in condizioni ambientali gravose.

Esistono svariati modelli adatti alle numerose esigenze di utilizzo.

Gli svantaggi della logica a relè

Si fa uso della logica a relè in sistemi automatici piccoli e di semplice funzionalità dove non è previsto che vengano apportare ulteriori e future modifiche all’impianto elettrico.

Se vi è la necessità di modificare il funzionamento dell’impianto, bisogna effettuare delle modifiche sul cablaggio. Se l’impianto è piccolo le modifiche possono essere apportate in modo facile e veloce. Al contrario se l’impianto risulta essere grande e complesso, apportare le modifiche, ricablare i vari dispositivi, diventa molto costoso e dispersivo

In impianti molto complessi i contatti da utilizzare per collegare i vari dispositivi potrebbero non essere sufficienti e di conseguenza si avrebbero problemi di espandibilità, gestione dell’impianto.

Non è possibile interfacciare i dispositivi con periferiche come monitor, stampanti, reti, per a raccolta e gestione dei dati.

La ricerca dei guasti risulta difficoltosa e non immediata.

Conclusioni

In breve la logica a relè consiste  un’insieme di relè interconnessi tramite conduttori elettrici (cablaggi) che realizzano, nel loro insieme, una o più funzioni.

La logica a relè si ottiene collegando fisicamente, fra di loro, tutti i dispositivi che compongono l’impianto elettrico, in modo da ottenere un determinato funzionamento, dato dallo schema.

La logica a relè è utilizzata maggiormente negli impianti elettrici industriali, al fine di realizzare sistemi in grado di svolgere in modo completamente automatico o quasi, determinati compiti.

L’uso della logica a relè è adatta alla realizzazione di sistemi di “automazione” piccoli mentre per sistemi più grandi e complessi viene ormai usata la “logica programmata” (“PLC”) di cui vedremo di approfondire in un altro articolo.

Tutti quegli impianti elettrici dove sono collegati fra di loro, pulsanti, relè, contattori, temporizzatori, ecc… sfanno uso della logica a relè.

Dove sono presenti dei PLC (“controllo digitale”) si fa uso della “logica programmata”.

Nota: Tutti gli impianti elettrici civili che industriali devono sempre rispettare le “norme” che disciplinano il settore dell’impiantistica elettrica. 

Spero che anche quest’altro mio articolo vi sia stato utile e vi ricordo che sono sempre a vostra disposizione qualora abbiate domande o consigli in merito.

 

 

 

 

Info sull'autore

Fabio Gangemi administrator

Docente a contratto presso MIUR, Collaboro con diversi professionisti per divulgare articoli, informazioni utili, riguardanti la tecnologia e il suo buon uso.

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