Con l’articolo di oggi voglio accennare brevemente a quello che è un PLC, Programmale Logic Controller (Controllore logico programmabile).
I PLC sono molto utilizzati negli impianti elettrici industriali per automatizzare i vari “processi di lavorazione”.
Saper padroneggiare e utilizzare molto bene i PLC potrebbe rivelarsi molto utile per ottenere uno sbocco lavorativo.
Figure tecniche specializzate in questo settore sono molto richieste.
Il PLC (Controllore logico programmabile) è un dispositivo elettronico per l’industria specializzato nella gestione e controllo dei processi industriali.
A livello costruttivo un PLC, è più simile ad un computer. Infatti all’interno dello stesso troviamo “CPU”, “RAM”, “BUS” e altri componenti che di solito si trovano nei più classici computer che ci ritroviamo a casa.
Per motivi di praticità in quanto un PLC deve essere posizionato in ambienti industriali, quadri elettrici, lo stesso viene realizzato tenendo conto degli spazi in cui dovrà essere posizionato. Ecco perché a differenza di un normale computer lo stesso risulta notevolmente più compatto.
Se volessimo semplificare di molto la struttura di un PLC potremmo affermare che principalmente la stessa è composta da due parti fondamentali, una parte “hardware”, l’altra “software”.
I componenti principali di un PLC sono:
In impianti di automazione particolari vengono adottate schede speciali dedicate a gestire particolari compiti del processo di automazione .
Fisicamente un PLC sembra una piccola scatola rettangolare sulla quale troviamo riportate delle indicazioni che ci aiutano a capire la quantità e tipologia di ingressi ed uscite di cui lo stesso dispone.
Esistono principalmente due tipologie di PLC, quelli compatti e quelli modulari.
Quelli compatti sono una tipologia di PLC che cosi come li si compra rimangono, cioè possiedono un numero predefinito di ingressi e uscite e non c’è modo di aumentare le stesse.
Quelli modulari invece sono costruiti in modo da poter aumentare o diminuire, ingressi e uscite, in base alle esigenze di utilizzo. Inoltre per questa tipologia di PLC, qualora si necessiti di una scheda particolare per la gestione e controllo di una grandezza analogica o la comunicazione con altri dispositivi, è possibile effettuare un upgrade montando delle schede speciale aggiuntive.
A livello software ogni PLC possiede un proprio sistema operativo definito e realizzato dalla rispettiva casa produttrice.
Inoltre sempre a livello software troviamo i linguaggi di programmazione attraverso i quali l’operatore può realizzare i propri programmi da caricare successivamente sul PLC affinché quest’ultimo si comporti in modo opportuno in base al processo da controllare.
Per poter utilizzare un PLC è necessario conoscere uno dei linguaggi di programmazione adatti allo scopo. I principali linguaggi di programmazione sono:
Linguaggi grafici:
Linguaggi Testuali:
Per coloro che arrivano dal settore e elettrotecnico il linguaggio su cui ricade la preferenza, è sicuramente il LADDER.
Il LADDER viene definito anche “linguaggio a contatti”, infatti attraverso l’analisi della rappresentazione grafica dello schema elettrico, l’operatore non fa altro che convertire la logica di funzionamento di quest’ultimo in uno schema LADDER, interpretabile dal PLC.
Il programmatore semplicemente utilizza simboli logici corrispondenti a segnali di ingresso e di uscita per implementare la logica non più cablando i relè, ma disegnando gli schemi elettrici nel software di programmazione.
In breve in base alla logica di funzionamento che si ha in mente di realizzare l’operatore crea il programma e lo Carica nel PLC. Il PLC a sua volta esegue il programma, interpreta le varie istruzioni, elaborando i segnali digitali ed analogici provenienti da sensori e diretti agli attuatori presenti nell’impianto industriale.
Se volessimo fare un riassunto dei vantaggi che si ottengono nell’uso del PLC potremmo affermare che gli stessi sono i seguenti:
Il PLC è dispositivo programmabile che dispone principalmente due parti fondamentali, ingressi e uscite. Agli ingressi possiamo collegare pulsanti, interruttori, finecorsa, e altre tipologie di sensori. Alle uscite vanno collegati relè, contattori, elettrovalvole e altre topologie di attuatori. Ingressi e uscite possono essere di tipo Digitale o Analogico. Per funzionare un PLC ha inoltre bisogno del programma che viene realizzato e caricato all’interno dello stesso dall’operatore/programmatore. L’operatore/programmatore per impartire, comunicare, le istruzioni al PLC utilizza il linguaggio di programmazione a lui più comodo.
Fatta questa mia prima introduzione su cosa sia un PLC e come funzioni, al fine di approfondire ulteriormente l’argomento, vedrò in uno dei miei prossimi articoli di convertire una rappresentazione grafica di uno schema elettrico in un programma LADDER.
Sperando che il mio articolo vi sia stato utile, se vi è piaciuto, se avete domande o dubbi in merito non esitate a contattarmi, lasciando un commento di seguito.